Il sogno di “Eumega”, il sogno di Dio

E’ sempre una bella ed avvincente sfida quando mostriamo la foto di Beatriz, Omiad, Giulie o Omar ad un bambino di una classe di scuola primaria. Vedi quei piccoli occhi accesi di curiosità che si dilatano, insieme, credo, ai pensieri ed alle emozioni. E scopri ogni volta con sorpresa che le parole che lasci cadere nell’aula gremita di voci e gesti vivaci non restano sospese nell’aria. Sono storie vere quelle che da diversi mesi portiamo nelle classi delle scuole maceratesi, storie che parlano di un pezzetto di Africa incontrata anni fa, in Togo, Benin e Costa d’Avorio e che hanno dato vita al sogno di Eumega.

 E… allora, prima di tutto come Eumega, un gruppo nato in diocesi nel 2015 intorno a Padre Virgilio, frate del Benin, e da una quindicina di giovani che dal 2013 ha iniziato a spendere il proprio tempo estivo in un’esperienza di conoscenza, servizio e spiritualità nella Missione africana francescana del Verbo Incarnato, nell’area del Golfo di Guinea. Un gruppo che cammina a passi piccoli, quelli dei giovani di oggi, spesso travolti da un tempo che sfugge tra mille impegni, passi piccoli ma decisi a portare a Macerata la bellezza di ciò che l’Africa in questi anni ha loro donato. Come non raccontare che trascorrere un mese “sporcandosi” mani e piedi tra le strade di terra rossa non lascia un segno indelebile nel cuore? Un segno che imbratta di rosso tutto ciò che tocchi al tuo rientro.  E’ quello stesso rosso pulsante che senti scorrere con vigore nelle vene quando vedi il cibo avanzato che scivola noncurante, da ignare mani nelle pattumiere. O quando incroci lo sguardo triste di Mustafà mentre racconta con un italiano coraggioso la sua vicenda di profugo. O quando attraversi i corridoi di supermercati straripanti di tutto ma non sempre anche di vita.  E mentre il rosso aumenta e sale dallo stomaco alla testa senti che non si può più tacere.

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E…allora come Evangelizzazione. Il rosso della terra si fa sangue e ritmo e, come un jambè che suona per annunciare la festa del villaggio, inizia a raccontare di quel Dio incontrato in Africa e che continua a camminare in ogni terra calpestata dall’uomo. Un Dio che parla di giustizia e di vita vissuta in pienezza. Un Dio che a noi ha detto “Non temete, io vi precedo sempre”, una parola che si è fatta carne e verità anche quando su un letto di ospedale della Costa d’Avorio una giovane donna attaccata ad una flebo cercava un via verso la vita. Un Dio che anche oggi ci chiede di non smettere di dire al mondo che la salvezza proviene da Lui ma che non può far meno di gesti e parole coraggiose che non smettono di credere nella vita da donare e condividere con chiunque. Questo ha scelto di continuare a fare Eumega, a Macerata attraverso l’animazione nelle scuole, con il mercatino “Ti lascio un dono” promosso a Natale per raccogliere vestiti e giocattoli da portare ogni estate in Africa, con l’iniziativa della adozioni distanza, con una pagina facebook che mantiene un filo diretto con quella terra rossa, con uno stile di vita che cerca sempre più l’essenzialità. Ma soprattutto ha deciso di farlo col cuore, rosso della forza dell’amore.

Abbiamo capito infatti che Evangelizzare non è prima di tutto parlare di Gesù a qualcuno, ma, molto più profondamente, renderlo attento al valore che lui ha agli occhi di Dio. Evangelizzare, è trasmettergli quelle parole di Dio che risuonavano cinque secoli prima di Cristo: «Perché sei prezioso ai miei occhi, io ti amo» (Isaia 43,4) e che Gesù ha incarnato e vissuto fino alla fine. Questa parola vogliamo infatti annunciare a tutti: che un bene piccolo donato e ricevuto è sempre un grande bene, ed è anche il sogno anche di Dio. “Eumega”.

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Una giovane in servizio 

 

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Il mercatino “Ti lascio un dono” promosso a Natale

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