L’impegno per la Carità, l’accoglienza ed il lavoro.
Tratto dalla “Lettera Pastorale 2025” di Mons. Nazzareno Marconi:
Un’importante punto di forza, grazie al lavoro fatto da Caritas diocesana e da tante parrocchie con i loro volontari, è il salto di qualità che si sta facendo nel vivere la carità. Si sta passando da un’azione di vaga beneficenza, che si limitava a distribuire abiti, alimenti e piccole somme, ad un impegno di ascolto e comprensione dei veri bisogni delle persone. Oggi siamo sempre più in grado di attuare interventi: più mirati, più efficaci ed anche più capaci di superare le cause della povertà. È quel processo di crescita dalla Beneficenza alla Carità, che la Chiesa deve sempre rinnovare, perché nella storia le povertà si diversificano e si complicano sempre. La nostra missione è: riconoscere i nuovi poveri e trovare strade che non consolidino le povertà esistenti. È nostro compito anche fungere da stimolo al bene per le istituzioni pubbliche ed attuare sinergie col mondo del lavoro, che ci portino tutti a fare passi concreti e buoni verso il bene comune. È l’aspetto più sociale della nostra azione cristiana, che sta sempre più diventando competente e concreta. Il rischio però di ricadere solo nella logica della denuncia sterile, del perdersi in chiacchiere, o dell’attivismo improvvisato, in questo ambito è sempre possibile e richiede grande vigilanza. Ci sono però tante forze buone e giovani ed altre ne stiamo mobilitando, che permettono di guardare al futuro con grande speranza in questo campo.
