La Chiesa ha sempre considerato molto importante il Magnificat, questo canto che abbiamo appena ascoltato nella lettura evangelica, al punto che tutte le sere nella preghiera dei vespri ce lo fa pregare. Un questo canto Maria dice: l’anima mia magnifica il Signore. Cosa fa l’anima di Maria? Qual è la cosa più importante che fa lo spirito di Maria? Il Magnificat ci rivela perciò la spiritualità di Maria, il cuore della spiritualità mariana. Così chi vuole essere devoto della Madonna deve fare quello che dice il Magnificat.
Ma di fatto cosa fa l’anima di Maria? Essa magnifica il Signore. Magnificat, magnum efficere significa “ingrandire”. Così il cuore della spiritualità mariana sarebbe: ingrandire il Signore. Ma come si può ingrandire il Signore? Se Dio è immenso, è infinito, il Signore è l’assoluto, il creatore dell’universo, come fai a ingrandirlo? Non puoi renderlo più grande di così. Allora che cosa vuol dire che l’anima di Maria ingrandisce il Signore?
Se andate davanti al mare, il mare che è grande, quasi infinito e ci andate con un secchiello pieno di sabbia a cercare di caricare un po’ di acqua di mare, vedrete che ne entra davvero poca. Ma più il secchiello è vuoto e più acqua puoi prendere del mare. Così “ingrandire il Signore” non è possibile, ma siccome poi dice “ha guardato all’umiltà della sua serva”, comprendiamo che magnificare significa aprirci ad accogliere la grandezza di Dio. Magnificare vuol dire fare spazio a Dio, svuotare il nostro intimo di tutto quello che lo ingombra, perché il Signore possa riempire il nostro cuore. È fare spazio nel nostro intimo e nella nostra vita a Dio. Questo è “magnificare il Signore”! Lasciare che Lui sia colui che dirige e noi quelli che seguiamo. È fare in modo che Lui sia grande nella nostra vita, e questo lo possiamo fare mano a mano che ci facciamo piccoli. Più ci facciamo piccoli e più è grande, più gli facciamo posto è più lui dirige la nostra vita, più gli lasciamo il manubrio è meglio guida il nostro cammino. Se vogliamo guidare noi nella vita, che è sempre un tandem tra noi e Dio, più lasciamo la guida a lui è meglio le cose funzioneranno.
Maria ha fatto questo ed avendolo fatto dice: “grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”. Cioè dice: guarda quante cose grandi ha fatto Dio non appena io gli ho lasciato un po’ di spazio, l’ho lasciato fare.
Questa è la spiritualità mariana! Vedete come sia bello che queste cose le diciamo proprio oggi che la Chiesa ha fatto santi due persone che nella loro vita erano tanto devoti della Madonna ed hanno fatto proprio questo, hanno fatto spazio a Dio. Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati erano un adolescente e un giovane universitario, perché si può diventare santi a tutte le età. Dunque cosa hanno fatto di speciale per diventare Santi? Semplicemente hanno lasciato che Dio prendesse la guida della loro vita, hanno fatto spazio a Dio nella loro vita, si sono affidati radicalmente al Signore.
È bello leggere le cose che scriveva Carlo Acutis, questo ragazzetto chi aveva scoperto la preghiera e soprattutto una preghiera nella quale Dio fa tutto e tu non fai niente. Perché a Carlo piaceva soprattutto la preghiera dell’adorazione eucaristica e dice una frase divertentissima: “quando tu stai davanti al sole ti abbronzi, quando stai davanti all’eucarestia diventi Santo”. Quando stai davanti al sole ti abbronzi, cioè non devi fare niente, ti abbronza lui. Anzi, se non metti le protezioni, ti abbronzi prima. Più ti proteggi e meno ti abbronzi. Quando stai davanti all’eucarestia diventi Santo, perché il Signore, se gli fai spazio nella tua vita ti fa diventare Santo. Ed è bello che con Carlo Acutis siamo un po’ legati anche noi di Macerata, perché questo ragazzo appassionato di far conoscere il Signore usò i mezzi che stavano allora iniziando a diffondersi: appassionato di computer volle realizzare una mostra che parlasse dei miracoli dell’eucarestia, e lo fece anche attraverso Internet. In questa mostra uno dei primi miracoli di cui lui racconta è proprio il miracolo eucaristico di Macerata, perché è uno dei più antichi nella storia della chiesa.
L’altro grande santo è Piergiorgio Frassati, un universitario, un giovane che aveva dimostrato una grandissima intelligenza, buona capacità di leadership, chiaro ascendente sui giovani suoi amici. Certo se il Signore l’avesse lasciato invecchiare sarebbe diventato sicuramente un pezzo grosso. Aveva tutte le capacità per farlo: era predisposto a diventare un grande studioso, oppure forse un grande giornalista o un grande politico.
Ma Pier Giorgio Frassati, a forza di lasciare spazio a Dio, cominciò a condividere i gusti di Dio, come avvenne anche per Carlo Acutis. Condividere i gusti di Dio vuol dire appassionarsi per quelli che Dio ama di più. Così questo figlio della Torino bene, questo personaggio importante, di una famiglia importante di Torino, cominciò a fare il giro dei quartieri poveri di Torino tirando un carretto. Perché prima andava a raccogliere dai suoi amici, dalle persone buone, della roba utile, i pacchi della carità, faceva parte anche della San Vincenzo, e poi personalmente con questo carretto andava a portarli ai poveri della periferia di Torino.
Tanto che i suoi amici dell’università, per sfotterlo, dicevano che aveva aperto l’Agenzia trasporti Frassati. Ma Alberto trasportava la carità, perché aveva lasciato spazio a Dio e così aveva cominciato a ragionare come Dio, a pensare come Dio. È una cosa che ambedue hanno vissuto, perché così sono i santi, così è Maria.
E la seconda caratteristica delle spiritualità mariana è quella di costruire relazioni, costruire comunità, sentirsi parte ed aiutare gli altri a costruire relazioni positive, questa è la Chiesa edificata da Maria e da che ne segue lo spirito.
Per questo Maria è madre della Chiese e chi la segue diventa sempre più un figlio della Chiesa. La Chiesa della spiritualità mariana nasce dal riunirsi assieme di tutti quelli che vogliono fare spazio a Dio e lasciandosi guidare da Dio costruire l’unità dei fratelli.
Volevo infine dirvi che anche i vescovi hanno dei momenti di vacanza, il mio momento di vacanza, me ne sono preso uno anche oggi, è guardare alcuni sport che a me piacciono molto. Uno sport che mi piace tantissimo è la pallavolo ed oggi mi sono guardato la finale mondiale della pallavolo femminile. Quelle ragazze sono state straordinarie. Quando le donne sono grandi lo riconosco sempre. Sono state straordinarie, hanno fatto una cosa bellissima, non perché hanno vinto, ma perché hanno lottato insieme. Il commentatore diceva giustamente che le avversarie avevano delle singolarità più significative delle nostre. Anche le nostre più brave oggi non hanno brillato particolarmente, anzi, hanno avuto dei momenti di fragilità. Oggi non avevamo delle grandi star. Ma tuttavia hanno lottato assieme ed hanno vinto. Hanno vinto proprio perché hanno lottato assieme!
È stato bellissimo e molto evangelico, perché non si cambia il mondo attraverso gli eroi solitari, ma si cambia il mondo camminando assieme da fratelli e da sorelle. Questa è la spiritualità di Maria: fare spazio a Dio e fare spazio agli altri, per costruire comunità. È così che si salva il mondo e se qualcuno si scoraggia perché ci sono i pezzi grossi, perché ci sono i potenti, il Magnificat conclude: se fate come Maria vedrete che Dio dispiegherà la potenza del suo braccio, disperderà i superbi creando confusione nei loro cuori, rovescerà i potenti dai troni dove si erano messi per stare sopra gli altri. Chi si affida a Dio non può aver paura, perché siamo nelle mani di Dio e come diceva sempre il mio vecchio parroco: se siamo nelle mani di Dio, siamo in buone mani!