
Le norme pubblicate dalla Penitenzieria Apostolica sottolineano alcune condizioni fondamentali ottenerla:
- Stato di grazia: i fedeli devono accostarsi al sacramento della Confessione entro sette giorni.
- Partecipazione all’Eucaristia: è necessario ricevere la Santa Comunione.
- Recita del Credo.
- Preghiera secondo le intenzioni del Papa.
Questi atti, non essendo magici, devono essere accompagnati da un sincero desiderio di conversione e da un cuore aperto alla grazia di Dio.
Le Porte sante da attraversare durante l’Anno giubilare sono solo quelle nella città di Roma. Tuttavia, chi non può recarsi a Roma può ottenere l’Indulgenza visitando le Chiese Giubilari della nostra diocesi. In queste chiese, i fedeli possono partecipare alla Santa Messa, al Rosario, alla Via Crucis o ad altri momenti di preghiera e adorazione.
Oltre ai pellegrinaggi, l’Indulgenza Giubilare può essere ottenuta compiendo opere di misericordia corporale e spirituale, come: visitare malati, gli anziani soli, i detenuti o persone in difficoltà; partecipare ad attività di volontariato o sostenere iniziative caritative; astenersi da distrazioni superflue, dedicandosi invece alla preghiera o al digiuno.
Chi è veramente impedito a partecipare fisicamente ai pellegrinaggi, come anziani, infermi o persone reclusi, possa ottenere l’Indulgenza unendosi spiritualmente alle celebrazioni giubilari, recitando preghiere come il Padre Nostro e il Credo, e offrendo le proprie sofferenze al Signore.
Nonostante la norma secondo cui si può conseguire una sola Indulgenza plenaria al giorno i fedeli che avranno emesso l’atto di carità a favore delle anime del Purgatorio e accostandosi legittimamente al sacramento della Comunione una seconda volta nello stesso giorno, potranno conseguire due volte nel medesimo giorno l’Indulgenza plenaria, applicabile – la seconda – soltanto ai defunti.