
«Carissimi,
ogni anno l’omelia per San Giuliano è occasione di un discorso del Vescovo alla città ed ai cittadini, non fatta dall’alto di un pulpito, non è più il tempo per fortuna, ma da maceratese ai maceratesi. Mi sono chiesto quale fosse il tema più importante da affrontare insieme, in questo tempo di guerre, di un cambiamento di epoca che si realizza in tanti piccoli cambiamenti, con incertezze e necessità di decidere, ma su problematiche sempre più complesse. Un pensiero malizioso mi ha suggerito: “Non temere che qualunque cosa dirai verrà comunque letta come una indicazione politica, per questo o contro quest’altro”. Ma accettando questo rischio, vorrei riflettere su un tema che ritengo importante per la nostra vita sia civile che di fede: stanno sparendo le famiglie!
Non è una frase ad effetto, ma una triste realtà. Ogni famiglia nasce da un matrimonio, religioso o civile che sia, e i dati ci dicono che nelle Marche dal 2000 a oggi i matrimoni celebrati ogni anno sono calati di circa il 38%. È un fatto così visibile a tutti che non può essere negato. È un fatto importante per la nostra vita civile, il nostro stile di vita, per ambiti vitali come l’economia, l’educazione, la cura dei malati e dei fragili. Nel rito del matrimonio cristiano si ricorda che la famiglia è: “La prima e basilare cellula della società e della Chiesa”. Non serve una grande conoscenza medica per capire che un corpo sociale, se comincia a perdere le sue cellule vitali, si ammala e muore.
In questi ultimi tempi si fa un gran parlare di intelligenza artificiale. Io ho più di un dubbio su quanto sia affidabile ciò che dice l’intelligenza artificiale, ma ho voluto provare a fare tre semplici domande. L’intelligenza artificiale non dovrebbe essere iscritta a nessun partito, perciò le sue risposte non dovrebbero essere troppo di parte.
Prima domanda: Perché la famiglia è importante per la vita e la cultura degli italiani?
“L’Italia è conosciuta in tutto il mondo come una Nazione familiare, dove la famiglia è il punto di riferimento principale per ogni individuo e la base della vita sociale. La famiglia italiana è generalmente numerosa e composta da molte generazioni. I genitori vivono vicino ai figli ed ai nipoti e c’è un forte legame tra i membri della famiglia. Questo dona solidità e coesione alla famiglia, che è spesso in grado di affrontare le difficoltà e le sfide della vita insieme, anche perché uno dei valori più importanti nella famiglia italiana è l’affetto, che lega i suoi componenti e li sostiene. La famiglia aiuta i suoi membri più deboli o in difficoltà, come i disoccupati o i malati, con un sostegno umano, economico e materiale”.
Seconda domanda: Perché la famiglia è importante per l’economia italiana?
“La famiglia italiana ha un ruolo importante nella società e nell’economia del paese. Molte aziende italiane sono a conduzione familiare, con un forte senso di continuità e di passione per il lavoro. La famiglia è infatti vista come un elemento di stabilità e di continuità nel mondo degli affari, dove la passione e il senso di appartenenza sono elementi importanti per il successo”.
Infine, la terza domanda: Come è cambiata nel tempo la famiglia italiana?
“La famiglia italiana si è evoluta nel corso del tempo, adattandosi alle sfide della modernità. Negli ultimi decenni, la struttura della famiglia italiana è cambiata, diventando sempre più piccola e meno numerosa. Oggi, molte famiglie italiane sono composte da genitori e figli, senza la presenza di nonni o di altri parenti stretti. Tuttavia, nonostante queste trasformazioni, la famiglia italiana mantiene ancora oggi un forte legame con i suoi valori fondamentali, come la solidarietà, la responsabilità reciproca, l’affetto e la condivisione”.
Carissimi, devo dire che questa intelligenza artificiale mi è sembrata meno stupida di quanto pensassi. E mi ha confermato che la scomparsa delle famiglie può essere davvero una emergenza primaria per la società civile e la Chiesa.
Vorrei aggiungere solo una notazione: nel Dopoguerra italiano, lo scontro politico tra destra e sinistra era forse ancora più forte che oggi. Ci si attaccava su tutti gli aspetti della vita, dell’economia, dell’assistenza sociale e sanitaria, della cultura e della fede. Eppure, c’era una serena alleanza tra destra e sinistra sul riconoscere il valore della famiglia e nell’incoraggiare e dare sostegno alle nuove famiglie. Lo sviluppo sociale, economico e culturale di quello che fu chiamato allora “il miracolo italiano” venne riconosciuto da tutto il mondo.
Io credo che quella convinzione diffusa del valore della famiglia e quell’aria di speranza con cui tutti guardavano alla nascita di nuove famiglie, fosse uno dei motori basilari di quel miracolo. Lavorare insieme, oltre le divisioni e le visioni diverse, per recuperare un’alleanza in favore delle famiglie mi sembra urgente per il bene della vita civile e religiosa.
Non pretendo che nessuno mi dia ragione, ma vorrei solo che tutti ci pensassimo un po’, liberandoci se serve dai paraocchi di ideologie che non fanno mai bene alla vita sociale».