
La carezza del vento di Camerino ha accolto, domenica 5 ottobre, l’arrivo nella città ducale della Peregrinatio Mariae, ultima tappa marchigiana lungo la Via Lauretana.
Ad aspettare la statua della Madonna di Loreto il parroco don Marco Gentilucci e un nutrito gruppo di fedeli, riunitisi già dalla prima mattinata sul sagrato della Basilica di San Venanzio Martire, nell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche. Con loro i rappresentanti delle tre confraternite: Santa Maria in Via, San Venanzio e Santissimo Sacramento-Sant’Ansovino. In chiesa anche i volontari dell’Unitalsi. Un primo momento di preghiera e la recita del Santo Rosario hanno poi preceduto la gremita Messa domenicale delle 11.30.
«Il passaggio della statua della Madonna di Loreto rappresenta un momento di speranza per tutta la nostra comunità e per tutti i paesi toccati da questo pellegrinaggio – ha detto don Marco –, tutti noi stiamo ancora vivendo la fatica del terremoto del 2016 e occasioni come questa ci spingono a ritrovarci e ci donano un senso di appartenenza. La Vergine di Loreto è anche un segno di vicinanza dei fedeli delle Marche a questa terra che vive questa esperienza di resilienza alimentata dai segni della fede e della nostra storia. Accogliere la Madonna Pellegrina è per noi un rimettersi in cammino».
A portare il saluto del sindaco Roberto Lucarelli e dell’Amministrazione comunale è stata l’assessore Silvia Piscini: «Iniziative come queste sono segnali continui di ripartenza – ha spiegato l’assessore –, Camerino ha aderito a tutti i cammini religiosi e sappiamo bene quanto siam importante continuare a credere in questi percorsi per favorire un turismo religioso verso il quale c’è un interesse sempre più crescente. Per questo gli sforzi della Regione, della struttura commissariale, delle varie Fondazioni, così come in questo caso della Fondazione Giustiniani Bandini, contribuiscono a far crescere la città e tutto il territorio».