Carissimi Sorelle e Fratelli in Cristo,
tra i temi del Cammino Sinodale questo secondo anno invita all’ascolto ed alla riflessione sul nostro modo di vivere la fede e sulle modalità corrette di rinnovare le strutture ecclesiali. Per “restaurare” e non “demolire” la Parrocchia, che è ancora la struttura di base del nostro camminare insieme nella fede, ritengo sia utile ripensare quali siano le colonne, i fondamenti che la sostengono. Come Vescovo, alla luce della Parola di Dio e della sapienza tradizionale della Chiesa, vorrei proporvi questi materiali per la Lettera Pastorale, che nascono dalle mie meditazioni quaresimali sui fondamenti della parrocchia, quelli che tra tanti cambiamenti si sono mantenuti sostanzialmente immutati nei secoli.
Credo che anche la parrocchia di domani, rinnovata e più aperta al dialogo con le Unità pastorali, con il territorio e con l’intera Diocesi, potrà meglio crescere e rinnovarsi se non perde di vista queste sue quattro colonne.
Il primo fondamento è la Domenica, il giorno del Signore, ma anche il giorno dell’incontro tra i credenti. Il giorno dell’Eucarestia e della Parola di Dio, in cui si consolida l’identità del cristiano, tanto che un semplice credente è riconosciuto anche sociologicamente come pienamente tale quando è anche “un praticante”, quando vive con fedeltà la domenica. “Senza la domenica non possiamo vivere” dicevano i martiri persiani del IV secolo.
Il secondo fondamento della parrocchia sono i Sacramenti, che con le relative catechesi significativamente preparano ed accompagnano le età della vita, con i loro passaggi. La vita scorre dall’infanzia alla vecchiaia, ma ogni età è aperta e conclusa da dei significativi momenti di passaggio. Ognuno di questi passaggi è accompagnato dalla parrocchia e segnato da un sacramento specifica. La nascita che apre l’infanzia, dal Battesimo. Il ritmo delle cadute e delle conversioni, dalla Confessione. Il ritmo settimanale e delle grandi feste, dall’Eucarestia.
L’inizio della maturità, dalla Cresima. La costruzione della famiglia, dal Matrimonio. L’impegno della vita al servizio di Dio e dei fratelli, dall’Ordine Sacro. Ed infine la vecchiaia: il tempo delle fragilità e della fine della vita, dall’Olio degli infermi.
Il terzo fondamento della parrocchia è l’Accoglienza, il fatto che la parrocchia sia la casa di Dio e dei cristiani in mezzo alle case degli uomini. Per questo è il primo luogo dove andare per chi cerca Dio e per chi cerca l’amore cristiano. Chi cerca spiritualità e carità, dovrebbe sempre sentirsi a casa quando giunge in parrocchia. E chi vuol mettersi a servizio di Dio e degli uomini per fare il bene, dovrebbe egualmente trovare qui il suo primo e più naturale luogo di impegno.
Il quarto fondamento della parrocchia è la Festa cristiana. I ritmi del tempo umano, le gioie e le sofferenze, la memoria grata di chi ci ha preceduto e della storia comune, sono celebrati nelle feste degli uomini. Le feste sono momenti cruciali per costruire quel sentirsi Popolo di Dio, che dovrebbe costituire la nostra comune identità. La festa può unire o dividere, dare coscienza o stordimento, creare comunità o folla… La maniera cristiana o pagana di vivere la festa ed il suo tempo speciale è rilevante, perché determina anche lo stile pagano o cristiano con cui poi si vive il tempo feriale.
Questi materiali per la Lettera Pastorale non hanno la pretesa di dire tutto, ma solo di aprire un discorso, per questo contengono più domande che risposte. Vorrei diventassero uno strumento di confronto e di revisione di vita consegnato ai sacerdoti e diaconi ed ai consigli pastorali parrocchiali e di UP. Entro il 20 maggio attendo correzioni, contributi e consigli da inviare a vescovo@diocesimacerata.it. Anche grazie a questi vostri suggerimenti il due giugno nella celebrazione per la conclusione dell’anno pastorale potrò consegnarvi il testo definitivo della lettera pastorale. Anche da questo passa il Cammino Sinodale, il nostro camminare insieme.
6 Aprile 2023, Giovedì Santo
Nazzareno Marconi
Vescovo di Macerata