In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Carissimi, al centro della Parola che il Signore ci consegna oggi, per illuminare la vostra Consacrazione, c’è l’immagine del gregge di Dio. Un gregge così legato a Lui, così stabilmente nelle Sue mani, che nessuno potrà mai strapparglielo. Queste pecorelle del Signore Dio sono affidate da Lui al Figlio, passano così dalla mano del Padre a quella del Figlio, che deve condurle alla vita eterna. Questa missione Gesù la compie nel tempo affidando le Sue preziose pecorelle nelle mani della Sua Chiesa, perché essa le guidi, le difenda, le conduca sulla via della salvezza eterna.
Quest’immagine della mano di Dio la ritroviamo in un passo famoso delle Confessioni. S. Agostino ricorda come era stato mandato a Milano dal prefetto Simmaco perché, invidioso della fama crescente di S. Ambrogio, voleva accusarlo di qualche colpa. Così Agostino prese ad ascoltare la predicazione di Sant’Ambrogio per trovare motivi di condanna del santo vescovo. Provvidenzialmente venne invece conquistato dalla fede di quest’uomo di Chiesa e gli aprì il cuore chiedendo che lo guidasse a donarsi totalmente a Dio ed al Vangelo. Racconta Agostino: “La tua mano (o Dio) mi conduceva ad (Ambrogio) senza che io lo sapessi, per essere condotto, cosciente, da lui a Te. Egli, l’uomo di Dio, mi accolse con bontà paterna: da buon maestro accolse il pellegrino.” (Confessioni Lib. V).
Dio guida i nostri passi, la sua mano ci conduce, spesso senza che ce ne accorgiamo, fino a farci incontrare la sua Chiesa nei suoi tanti volti: attraverso uomini e donne di Dio, attraverso Comunità di fede. È quanto è successo anche a voi, incontrando i fratelli e le sorelle di questa bella Comunità dei Figli del Sacro Cuore di Gesù. Tutto ciò è avvenuto con modalità diversa per ciascuno. Quando lo raccontate spesso sembra il frutto di tanti casi fortuiti, anche piccoli e secondari, ma oggi siate qui davanti alla Chiesa a testimoniare la vostra personale certezza che: non è un caso il vostro essere qui. Il cammino fatto con questi fratelli vi ha reso sempre meglio coscienti che: è davvero la mano di Dio che vi ha condotto a questa Comunità.
La vostra decisione di farne stabilmente parte, per appartenere per sempre al gregge dal Signore, viene dopo un lungo discernimento, in cui la Chiesa ha cercato e trovato i segni dell’azione dello Spirito Santo.
Per questo oggi a nome della Chiesa solennemente vi dico: “non temete, c’è stata la mano di Dio nel cammino che vi ha condotto sino a qui”. Ancora di più posso dirvi che: è dentro questo piccolo gregge dei Figli del Sacro Cuore di Gesù che risuona per voi la Parola del Signore. Le parole dei fratelli e delle sorelle che in questi anni vi hanno esortato al bene, sono state per voi l’eco della voce del Buon Pastore che guida il suo gregge, continuate senza timore a seguire questa eco della Sua voce.
Questa scelta libera di stabilità nella comunità dei Figli del Sacro Cuore di Gesù, che tutti chiediamo al Signore di benedire e consacrare, è al centro della celebrazione della vostra Consacrazione. Voi chiedete a Dio di benedire e consacrare la vostra libertà consolidandola nel “per sempre”. Questo atto è una parola forte, profetica, ricca di fede e che voi rivolgete oggi a questo nostro mondo, spesso incapace di comprendere il mistero della libertà.
Come creta in mano al vasaio la libertà permette di plasmare la vita in tanti bellissimi modi. Il nostro mondo è affascinato da questa apparentemente infinita capacità di plasmare sempre di nuovo ciò che siamo. Ma se la creta pretende di plasmarsi da sé, non prenderà mai forma. Sarà sempre più un ammasso informe che nel tempo ingrigisce e manda cattivo odore.
Per questo la libertà diventa vera solo quando si affida al Signore, il sapiente vasaio. Per questo la libertà diventa brillante e preziosa quando: plasmati da Cristo, trasformati dal fuoco dello Spirito, cessiamo di essere creta molle ed informe e diventiamo “per sempre” preziosi vasi di grazia.
Nel Vangelo, mi piace riconoscere l’immagine della vita consacrata, in quel piccolo vaso pieno di profumo preziosissimo, che Maria di Betania usa per cospargere il capo di Gesù e così riempire di buon profumo tutto il mondo.
A questo vi chiama la voce del Buon Pastore. Ad essere vasi che portano il buon profumo dell’amore a Cristo e dall’amore di Cristo al mondo.
Nelle parole di S. Agostino, in questo passare dalla mano di Dio a quella della Chiesa e concretamente a quella della vostra Comunità di Figli del Sacro Cuore di Gesù, è indicato un programma di azione per tutta la vostra Comunità. La vostra Comunità è chiamata: ad accogliervi da buoni padri e madri nella fede, per condurvi, coscienti, al Signore. È un bellissimo programma comunitario per dei Consacrati.
Siate chiamati alla verginità, cioè ad avere un cuore che ama Cristo “con amore indiviso”, ma non siete chiamati alla sterilità spirituale. Dovrete essere gli uni per gli altri padri e madri che conducono i fratelli e le sorelle al Signore.
Siete chiamati alla povertà, che è libertà dal fascino delle cose, per essere affascinati solo da ciò che Dio ama e leggeri da ogni peso, come Maria correre in fretta sulle vie di Dio.
Siete infine chiamati all’obbedienza, per lasciarvi condurre, ben coscienti e fiduciosi, sulla via del dono di sé. Solo così, quella cosa tanto ingombrante che si chiama “Io”, non potrà impedirvi di percorrere le strade del bene.
Potrete e dovrete fare mille altre cose buone, ma non dimenticatevi mai che questo è il fondamento solido della vostra consacrazione e della missione della vostra Comunità di Figli del Sacro Cuore di Gesù: condurre ogni giorno con amore l’umanità all’incontro con il suo Signore. È una vocazione che vale da sola l’impegno di tutta una vita, che rende la vita preziosa e bella.
Sono felice di pregare il Padre e lo Spirito Santo perché compiano oggi e per sempre la consacrazione dei vostri cuori a Gesù Cristo, il buon pastore delle nostre anime. E come dice la liturgia: “Dio porti a compimento questo vostro proposito”.