Carissimi Antonino e Pietro,
questa celebrazione segna una tappa importante del vostro cammino di sequela del Signore. La festa di San Giovanni Battista, che oggi celebriamo in questa rinnovata Chiesa Cattedrale che gli è dedicata, ci aiuta a comprendere il senso profondo di questo gesto di fede.
Il Signore Gesù, Dio fatto uomo nella storia, ci insegna il valore del vivere nel nostro tempo.
Voi diventate presbiteri nel giorno della natività di San Giovanni Battista e nel tempo del Sinodo Universale della Chiesa e lo fate provenienti dall’Italia e dalla Cina e nell’esperienza del Cammino Neocatecumenale e della Chiesa che soffre in un territorio lontano, fra emarginazione e persecuzione.
Siete ambedue ben coscienti che il Signore vi chiama a seguirlo in un tempo difficile ed esigente, ma proprio per questo, come dice con una bella immagine la prima lettura: se vivrete fatica e lotta, se dovrete essere in prima linea come la freccia e la spada, potrete però godere di una protezione speciale di Dio, che vi terrà nella sua mano e vi porterà sulle sue spalle nella faretra.
Credeteci sempre a questa protezione di Dio, che attraverso la sua Chiesa non vi lascerà mai soli. Non siete costituti “eroi solitari”, ma fratelli tra tanti fratelli, dedicati al servizio della Parola e ad amministrare la grazia dei sacramenti. Il Sinodo ci ha già detto una parola forte al riguardo: una Chiesa che non cammina insieme non è la Chiesa di Cristo.
Diventate presbiteri in un tempo esigente, ma bello per i grandi orizzonti che vi apre. Sempre questa lettura di Isaia vi invia come portatori di salvezza fino all’estremità della terra. Non è un tempo in cui fare il prete è un lavoro da impiegato, con orario d’ufficio e ferie pagate. Non lo è mai stato, ma guai se pensaste di viverlo così: il modello del Battista, che il Signore oggi ci pone davanti, non promette comodità e sicurezze.
La sua missione illumina la missione che il Signore oggi vi affida per le mie mani e che ci rivela la seconda lettura: preparare la venuta del Signore. Il Signore viene, statene certi, nella vita di ogni persona che incontrerete. Egli non è il salvatore solo di un gruppo o di un popolo. Gesù vuol salvare tutti e trova ogni giorno mille modi per venire incontro ad ognuno, perché chi lo accoglie trovi la salvezza. La vostra missione è preparare i cuori degli uomini a vivere questo incontro, ad accogliere la Parola che Cristo ci dona, a ricevere la grazia dei sacramenti di Cristo che: ci sanano dal peccato, ci aprono alla speranza, ci comunicano la forza di amare Dio ed i fratelli.
Come Giovanni non stancatevi mai di incoraggiare chi incontrerete a guardare a Cristo con fiducia: “Ecco l’agnello di Dio che viene nella tua vita. Egli viene a salvarci”.
Il Vangelo di oggi è tutto centrato sul valore del nome del Battista, “Giovanni è un nome nuovo”, dicono i parenti ad Elisabetta. Indica infatti la novità che Dio sta compiendo nella storia: “Dio ha avuto misericordia” è il suo significato. Potremmo tradurlo: Dio ti ha già perdonato, Dio si è già interessato al tuo bene, Dio ha già uno sguardo di benevolenza su di te.
Questo nome illumina prima di tutto le vostre vite. Se siete qui non è dovuto al vostro eroismo o al vostro buon cuore. Siete venuti rispondendo “eccomi” ad una chiamata di Dio e della Chiesa che perdonando le vostre fragilità ed i vostri limiti, si sono interessati a voi, per fare della vostra vita un dono di bene. Ad un mondo spaventato, dubbioso, senza fede e senza speranza, andate ad annunciare ciò che avete sperimentato nella vostra vita: l’amore di Dio che ci precede e ci guida, il suo perdono che viene offerto addirittura prima del nostro peccato. Questo è l’annuncio del Vangelo: Dio ci ha amato e ci amerà sempre per primo, a noi spetta rispondere con gratitudine al suo amore.
Questo nome che parla dell’amore di Dio, della sua misericordia, della speranza del Vangelo, sia la luce che illumina i vostri passi di evangelizzatori fino ai confini del mondo. Ma non dimenticate che questi confini cominciano già fuori della porta di questa chiesa, già qui potrete incontrare quei fratelli nell’umanità a cui siete mandati come testimoni di speranza in Cristo.
Carissimi Antonino e Pietro, buon cammino sulle orme di Cristo e che la grazia e la luce di questo giorno illuminino e custodiscano le vostre vite nel bene.