Omelia Festa della Madonna della Misericordia

06-09-2015

La festa della Madonna della Misericordia ci offre l’occasione di iniziare una riflessione sulla Misericordia, un tema che ci accompagnerà in questo anno Santo della misericordia che presto avrà inizio. Su questa parola misericordia c’è tanta confusione, per cui si parla di misericordia o giustizia, misericordia o verità. E’ veramente il frutto di una confusione: si intende e si confonde la misericordia con l’emozione. Se una persona sbaglia nei tuoi confronti, ma poi si mette a piangere, si agita, per reazione ti emozioni, magari ti commuovi ed allora il giudice emozionato, il giudice commosso, non capisce più e comincia a far confusione. Non capisce più dov’è il bene e dov’è il male, quello che è giusto e quello che è sbagliato e così perdona senza fatica e con generosità. Ma questo non è misericordia! Non immaginiamoci che Dio davanti ai nostri errori ed alle nostre colpe, siccome piangiamo, vada in confusione e così si dimentichi, si scordi, si distragga. Se accadesse questo avrebbe senso contrapporre misericordia o giustizia. Perché da una parte sta la giustizia che guarda le cose come realmente sono e dall’altra starebbe la misericordia, che non vede la realtà perché distratta dalla commozione. Così si potrebbero contrapporre anche misericordia e verità. La Chiesa però non ha mai insegnato questo, la Chiesa ha parlato sempre di giustizia e misericordia, di verità e misericordia. Cosa intende allora la Chiesa quando parla di misericordia?

Noi chiamiamo la Madonna Mater Misericordiae, cioè la Madre di Misericordia nel senso che Maria è misericordiosa come è misericordioso Dio. Ma possiamo intendere questo titolo latino anche come: Madre della Misericordia, cioè che la Madonna è la madre che ha generato la Misericordia e la misericordia è Gesù. Cosa significa che Gesù è la misericordia? Lo possiamo comprendere con un esempio: quando noi viviamo una esperienza, quando facciamo uno sbaglio, quando facciamo addirittura un peccato, lo facciamo da uomini, con tutte le nostre fragilità e con tutti i nostri limiti, con tutti i nostri condizionamenti e con tutte le nostre paure. Un giudice che non conoscesse fino in fondo l’umanità, non potrebbe essere un giudice che opera la giustizia, la vera giustizia. Cosa ne saprebbe lui se stesse sull’alto di un seggio di quanto io sono fragile davanti alla tentazione ed al male? Ma Gesù non è rimasto sul seggio della gloria celeste, si è fatto uomo e Maria gli ha donato la vita, per questo è la Madre della Misericordia. In Gesù Dio che non smette di essere giusto e non smette di essere vero, opera secondo una verità ed una giustizia che conoscono fino in fondo la persona che sbaglia, per questo capiscono fino in fondo tutti i nostri limiti insieme al nostro desiderio sincero di bene. In Gesù Dio fatto uomo, la misericordia di Dio si compie in pienezza, perché in lui comprende fin nel profondo, anche più di quanto noi stessi comprendiamo, quanto in tanti sbagli che compiamo non ci sia l’odio né verso di Lui né verso i fratelli, ma ci sia tutta la nostra fragilità umana, la nostra debolezza davanti alla tentazione. Gesù è la misericordia di Dio e la madre di Gesù è la madre della misericordia perché Gesù è stato uomo: ha pianto quando è morto il suo amico, ha provato la fatica della tentazione. Gesù ha provato il dolore della morte sulla croce, quindi ci conosce dall’interno della nostra condizione umana, sa chi siamo ed è stato così profondamente segnato da tutta la fragilità e da tutta la sofferenza umana, che nessuno può pensare che il Signore non lo capisca. Il Signore ti comprende con verità e misericordia e sa più profondamente di te se il peccato che hai commesso nasce dalla tua fragilità e dal tuo limite e quindi merita di essere subito perdonato, o se nasce dalla tua superbia e dalla tua profonda cattiveria ed allora è giusto che tu venga corretto. Un uomo che vive di cattiveria e di superbia, se un Padre non lo scuote, non lo risveglia con forza a rendersi conto del suo errore, resta nella sua cattiveria e nella sua superbia e si rovina del tutto. C’è così una misericordia anche nel correggere, c’è una misericordia anche nel condannare, c’è una misericordia anche nel far sentire nella carne le conseguenze del tuo male. Perché il male distrugge se non lo si corregge e lo si lascia agire impunemente.

Non c’è perciò giustizia o misericordia da parte di Dio, né verità o misericordia, ma piuttosto verità e misericordia, giustizia e misericordia. Perché il Signore, proprio in quanto conosce la tua verità fin nel profondo, sa perdonare tutte le tue colpe e fragilità, ma colpire anche la tua superbia. Così ci sono i grandi peccatori che sperimentano la misericordia di Dio perché hanno fatto dei gravi peccati, ma nel loro cuore erano meno peccatori di quello che credevano di essere. Mentre ci sono i piccoli peccatori, quelli che sanno nascondere bene le proprie colpe, che si nascondono da tutti, ma non da Dio e quelli sperimentano la giustizia del Signore. La nostra fede non è banale e facilona, Dio non ci prende in giro, ma ci parla con verità. L’anno della misericordia perciò non deve essere l’anno del lavaggio con la spugna, come se non sia successo niente di tutto il male che abbiamo commesso. L’anno in cui i cattivi, i maligni, gli invidiosi e soprattutto i superbi pensano di potersene stare tranquilli. Non è certo questo. L’anno della misericordia è invece l’anno in cui il Signore ci fa sentire fino in fondo che capisce tutto delle nostre fragilità e che ogni uomo di buona volontà, per quanti sbagli possa aver fatto, sperimenterà che quella buona volontà lo salva. Ma anche ogni uomo di cattiva volontà e purtroppo tali uomini esistono, sappia che il Signore gli chiederà conto del male che compie, per quanto sia abile nel nasconderlo. Anche questa è misericordia: chiamare il bene ed il male con il loro nome ed aprire le braccia ad ogni peccatore pentito.

Che la Madre della Misericordia ci accompagni in questo anno, a diventare come Lei misericordiosi, per ricevere misericordia da Dio.

 

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