L’olio di Capaci, donato dal questore Trombadore, sarà aggiunto al Crisma consacrato il Giovedì santo

Il Questore di Macerata Vincenzo Trombadore ha fatto dono nella mattinata di Martedì 28 Marzo 2023 al vescovo Nazzareno Marconi di un’ampolla contenente l’olio ricavato dagli ulivi piantati nel “Giardino della Memoria” di Capaci, in Sicilia, nei pressi dell’autostrada A29 dove il 23 maggio 1992 furono uccisi i magistrati Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo con gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Nel “Giardino della memoria” ogni olivo è dedicato a una persona delle istituzioni caduta per mano mafiosa. A curare il Giardino sono la moglie e i figli di Antonio Montinaro, che hanno dato vita all’associazione “Quarto Savona Quindici”, il nome in codice usato per indicare la scorta di Falcone e la Fiat Croma blindata che venne fatta saltare in aria allo svincolo di Capaci. Lo scorso anno l’olio venne donato ai vescovi della Sicilia.

L’iniziativa – ha spiegato il Questore – è partita l’anno scorso dalla Sicilia e quest’anno coinvolge tutte le 106 sedi di Polizia in Italia, con il dono dell’olio ai rispettivi vescovi.

Monsignor Marconi ha accolto il dono, ricordando che questo olio andrà ad aggiungersi all’olio del Crisma che sarà benedetto in Cattedrale nella Messa del mattino del Giovedì Santo, il prossimo 6 aprile. Il sacro Crisma sarà poi utilizzato per conferire il sacramento della Cresima e per le ordinazioni diaconali e presbiterali.

Inoltre, il crisma sarà arricchito ulteriormente dall’essenza di bergamotto donata ogni anno a tutte le Diocesi d’Italia dalla Diocesi calabra di Locri.

Il crisma, arricchito dall’olio della Sicilia e dall’essenza profumata della Calabria risplende grazie ai doni di queste chiese Sorelle presenti su un territorio tanto bello quanto martoriato dalla sofferenza. Come ha ricordato il cardinale Zuppi, questi doni significativi sono «un richiamo forte a far crescere una coscienza collettiva capace di opporsi a ogni prassi o mentalità mafiosa, che spesso rischia di infiltrarsi in modo subdolo anche in contesti sociali ed economici solo apparentemente immuni».
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