Don Rino Ramaccioni (Postulatore della causa di Beatificazione)
1 – UN UOMO INNAMORATO DELLA VITA:
– Era nato a Tolentino (Macerata) il 19 Febbraio 1932, subito segnato dal male: (distrofia muscolare progressiva).
Muore il 26 Marzo 1979, a 47 anni, dopo averne passati 27 in un letto.
– Non si sentiva un “malato”, ma un uomo impedito fisicamente.
– Amava la vita:
– Al “laudato sii” di San Francesco, io aggiungerei “Laudato sii, Signore, per sora nostra vita, che “è bella, ma proprio tanto”, come scriveva al cardinale Tonini:
Sapeva scherzare col suo male: vedendo in una pittura il purgatorio con degli angeli che tiravano fuori dalle fiamme le persone condannate a questo castigo, disse: “Io non ho più i capelli, allora gli angeli per me risolveranno prendendomi per le orecchie!…”.
– Ma non è stato sempre così: sui venti anni ha pensato anche al suicidio. Lo ha salvato l’amore della mamma che gli ripeteva spesso: “Luigino, ricordati sempre che Dio ti ama!”.
A 25 anni, dopo una notte di tanto dolore, decide di cambiare e di pregare sul serio, come non aveva mai fatto, mettendosi totalmente nelle mani di Dio: il Signore gli va incontro regalandogli un’estasi (confidata e testimoniata da due suoi amici).
Dop quell’estasi dice: “Oh! La vita allora è bella: voglio viverla aiutando i “crocifissi vivi” come me. Come faccio? Voglio pregare molto ogni giorno per loro e scrivere lettere a tutti coloro che riesco a raggiungere per posta.
Per la Causa della sua beatificazione, come Postulatore ho dovuto cercare i suoi scritti: ho trovato 1.700 lettere. Negli ultimi cinque anni, non potendo più usare le sue dita, escogitò un sistema, preparatogli dal cognato, con cui poteva scrivere battendo i tasti della macchina elettrica, col naso: così scriveva 20-22 lettere al giorno.
– La famiglia gli è stata sempre vicino. Era particolarmente legato alla mamma.
2 – UN UOMO in PIEDI di FRONTE ALLA CROCE:
– “Non amo la croce, perché neanche Gesù l’ha amata: ha pregato e ha pianto per evitarla, si è sentito perfino abbandonato! Allora come Lui anche io non amo la croce, ma voglio amare la gente”, a costo della croce!” ma, come Gesù, voglio anche io amare “a costo” della croce!”.
– “La sofferenza per me è una “monnezza…, e star seduto sopra la monnezza non mi piace…”.
– “Ho la gioia, perché ho scelto Dio!”.
– “Qualche volta io e Dio non ci intendiamo…, ma il somaro sono io. E’ che a volte ci vuole tanta fede, e io non ce l’ho!”. Ma vive mettendo sempre più fiducia in Dio.
– Farà la festa del 25° col suo letto, preoccupato se avrà speso bene la sua vita e la sua sofferenza.
– “Se il buon Dio mi chiamerà a sé in primavera… (vedi “Vivo perché amo” a pag. 38).
3 – UN UOMO PER GLI ALTRI, SOPRATTUTTO per i SOFFERENTI:
– “Vivo perché amo”: e scrive a tutti quelli che sa sofferenti, malati, lebbrosi…
– “Madonnina mia, non ti chiedo di guarirmi fuori: guariscimi dentro… fammi capace di amare”.
– “Voglio amare i crocifissi vivi come me…”
– “Quanti cristiani portano fiori ai crocifissi di legno, di marmo… e non si accorgono dei “crocifissi vivi” come me e più di me!”
– Scrive a persone e associazioni, invitandole anche a farsi carico di chi soffre e a lavorare per la giustizia e per la pace.
– “Che importa il colore del bicchiere!… È più importante che ci si preoccupi di rispondere alla sete”.
4 – UN UOMO INNAMORATO DI DIO E PIENO DI FEDE E DI SPERANZA:
– “Questo è il segreto della mia felicità: è che ho sempre sete di Dio, tanta sete di Dio”.
– Invita tutti a mettersi nelle mani di Dio, le mani migliori…
– “Dio, metti la Tua spalla sotto la croce mia…: in due la croce pesa metà di meno.
– Prega molto: “A volte con Dio ci litigo, ma…
– I pellegrinaggi: “non prego per me, ma per gli altri. La vera preghiera è quella per gli altri…”:
– A Lourdes… a Loreto… le mie vacanze!”
– A casa prega con la mamma: La sera:“Ti ringrazio…anche se ti sono scappato un po’ male, la va bene lo stesso!”.
– La notte, al suono delle campane delle monache, si unisce a loro…
– Dice: “La preghiera e la fede senza amore…non è vera preghiera: “Non basta essere fratelli “nel Signore, ma anche…”nel piatto…”.
– Invita a pregare: “La preghiera è veicolo di vita”.
Scrive preghiere:
1 – Ti offro, Signore, la mia solitudine…
2 – “Senti, Gesù caro…”.